Tra le infinite
possibilità espressive, l’immagine dei volti rivela un’ulteriore
libertà stilistica: Girolamo Dalla Guarda riproduce sulla carta un
segno febbrile, quando coglie e fissa con felice immediatezza un soggetto.
Non a caso nel disegno c’è una diversa qualità, intensa
e concentrata, dal tratto veloce e d’effetto, che riceve energia e
ricompone per la forza di presa anche del colore. Ecco la scelta del pastello
o del gessetto ad esaltare la linea di contorno, nell’impeto del rosso
raffreddato dal giallo-verde e reso pungente dal nero.
Questo è ciò che ama Dalla Guarda. Infatti, c’è
un carattere di reciprocità tra iconografia e fondo, anche se profili
e volti sono ritratti pulsanti ed istantanei, liberati dallo spirito inventivo
di chi li disegna, per apparire trasferiti nello spazio in nostalgica visione
della bellezza.
Maria Lucia Ferraguti
Vicenza, autunno MMIII
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