Girolamo Dalla
Guarda è nato nel 1943 a Isola Vicentina, vive e lavora in un paese
dal suono modulato: Alonte. Fino al primo febbraio si può visitare
una sua monografica all'Hotel Castello di Contrà Piazza del Castello
24, a Vicenza. Pittura debordante segno e colore, animata da un implacato
furor, quella di questo anomalo artista vicentino “fuori dal giro”
e sempre autentico nell'obbedire con tenacia all'urgenza del dipingere.
Sin dalla fine degli anni Settanta gli veniva riconosciuta dalla critica
un'inconsueta autonomia di visione nella ricerca di un'originale identità
espressiva. Pittura che aderisce alla vita nella totale espansività
di forme e colori, alternativamente raccontata come “gioiosamente
trasgressiva, violentemente impetuosa”.
Servendosi prevalentemente dell'acquarello componeva animali dagli strani
profili umani, figure mostruose dalla testa di lupo, terrifiche forme oniriche
e fiabesche. Negli anni Ottanta è stato Licisco Magagnato allora
direttore del Museo di Castelvecchio a Verona ad essersi occupato con molta
passione della sua opera. Nel 1982, presentando una sua mostra ebbe a dire:
“I suoi personaggi hanno perduto la forma affondando nel magma pittorico
in cui restano travolti; è trasparente nella furia cromatica di Dalla
Guarda un piacere istintuale e per lui gratificante, che nasce dall'amore
per una materia viva, brillante e splendente negli accostamenti, che ricorda
i felici momenti dei fauves piuttosto che cupe e mortificanti tonalità
espressioniste in senso stretto”.
Questa sua nuova mostra presenta una serie di disegni a pastello: volti
impressi su carta con segno fluido, deformati nell'immediatezza dei tratto.
La curatrice. Maria Lucia Ferraguti, parla di “un'ulteriore libertà
stilistica - nel presentare questi ultimi lavori di Dalla Guarda - ritratti
pulsanti ed istantanei, liberati dallo spirito inventivo di chi li disegna".
"Corriere del Veneto", 27 gennaio 2004, Giovanna Dal Bon |